La nascita del Casinò Matutyan a Sanremo avvenne nei primi anni dopo l’Unità d’Italia, quando la città stava ponendo le basi per diventare un grande centro climatico e turistico. Poi furono costruiti i primi edifici, destinati a diventare luoghi di svago e di svago per la crescente colonia di stranieri.
La prima sala di lettura con casinò fu aperta nel 1862. 3 anni dopo apparve una sala di lettura con servizio in un caffè, e nel 1869 iniziò ad operare l’International Club con sale da gioco, biliardi, musica, un’edicola con giornali stranieri e un’area all’aperto.
Le ripetute richieste alle autorità locali per la realizzazione di nuove aree ricreative portarono infine nel 1875 una società inglese a rivolgersi al comune con la richiesta di costruire un imponente palazzo di cristallo per grandi mostre, spettacoli ed eventi, che doveva includere sale da gioco e di lettura. . Nello stesso anno il Duca di Borea d’Olmo vendette parte del terreno allo Stato per la costruzione di un Casinò. Tuttavia, il governo della città non ha approvato il progetto del palazzo di cristallo.
Nel 1880 il primo progetto per la costruzione del casinò fu avanzato dall’austriaco Adolf Mayer, che presentò un progetto preparato dall’architetto Pio Soli, che prevedeva la costruzione di un nuovo edificio sul sito dell’ex convento dei Cappuccini e parte del giardino Maria Vittoria, nell’area dove sorge l’attuale casa da gioco. Ma nell’autunno del 1881 il consiglio comunale respinse questo progetto, avanzato dalla società del Mayer, che prevedeva anche un capitale di 1 milione di lire.
Il motivo principale del rifiuto del consiglio comunale di costruire un casinò in città era che molti consiglieri erano categoricamente contrari alla creazione di una “sala da gioco”. Secondo i piani delle autorità e le proposte della stampa sanremese, infatti, il Casinò doveva essere realizzato non come una semplice bisca, ma esclusivamente come luogo di ritrovo dove tutti gli eventi più importanti avevano lo scopo di intrattenere i numerosi gli stranieri che allora abitavano a Sanremo, potevano essere detenuti.
Nel 1883 Alessandro Salle, che aveva già realizzato in Francia il Casinò di Deauville, avanzò un altro progetto che prevedeva la costruzione di una casa da gioco su un terreno situato tra l’Hotel Mediterranee e l’Hotel Victoria (l’odierno edificio scolastico adiacente al cortile ) su Corso Cavallotti.
L’anno successivo segue un progetto proposto da un certo Reynard per conto dell’Agence Ligurienne e firmato dall’ingegner Pisani, che prevedeva semplicemente la trasformazione in casinò della Villa Zirio sul corso Cavallotti, costruita pochi anni prima.
Nel 1888 Pio Soli presentò nuovamente il progetto, proponendo l’idea di costruire un casinò sul sito dell’ex convento dei Cappuccini, senza toccare la chiesa, secondo il progetto di piano, che sette anni dopo sarebbe stato utilizzato dall’ingegnere Semiglia nel suo progetto. Ma è rimasto sulla carta.
Agli inizi degli anni novanta, anche per rispondere adeguatamente alle sempre più continue e pressanti richieste dell’opinione pubblica, l’amministrazione comunale si è finalmente ufficialmente pronunciata a sostegno della costruzione del Casinò Municipale, che doveva sorgere sul territorio occupato da i giardini di Maria Vittoria.
L’amministrazione Matutyan sperava che ciò avrebbe posto fine a discussioni e controversie. Dopo la rottura per la sua morte di un accordo con l’imprenditore Villiers, l’amministrazione comunale, presieduta da Augusto Mombello, raggiunse un accordo con l’imprenditore francese Carlo Fuannon, che aveva già realizzato in Belgio il Casinò di Ostenda.